Tiziana è una donna apparentemente molto autonoma nelle sue decisioni, gestisce bene casa, lavoro e figli, e tuttavia si sente sempre piuttosto insicura.
Lei che sembra così indipendente in realtà non muove un passo senza sentire il parere di suo marito e, finché tutto procede in apparente armonia, sembra che il meccanismo funzioni a dovere.
Tiziana chiede sempre rassicurazione al suo compagno su come si sta comportando, se sta facendo la cosa giusta. Molto semplicemente cerca una condivisione con lui: all’inizio della loro relazione questa cosa è stata accettata di buon grado da entrambi, si presentava come un bel modo di essere coinvolti.
Nel tempo però lei è diventata molto richiedente e lui ha cominciato a sentirsi caricato e racconta che comunque Tiziana chiede sempre consiglio ma poi quello che lui le dà sembra non andare mai davvero bene. Il risultato è che aumenta lo stato di scontentezza e frustrazione di entrambi.
Tiziana ha già dentro di sé sagge risposte ai suoi dubbi, ma fatica a darsi ascolto.
Ormai lo fa in automatico procedendo in senso contrario a ciò che afferma il grande Gibran Khalil Gibran che scrive sulla famiglia:
“…E restate uniti, benché non troppo vicini insieme,
Poiché le colonne del tempio restano tra loro distanti,
E la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro…”
Le colonne del tempio sono i partner. Essi non si devono appoggiare l’uno all’altro ma stare equidistanti ed essere orgogliosi di reggere il tetto (la famiglia). E non si cresce armonicamente facendosi ombra.
Tiziana deve capire che non può avere sempre paura di sbagliare. Al contrario le sarà utile creare occasioni che la portino a sentirsi realizzata e a imparare a camminare sulle sue gambe, rendendosi maggiormente indipendente e fiera di sé e lasciando il giusto spazio anche al suo compagno di vita.
Che si sentirà così anche lui, più leggero e disponibile quando viene richiesta la sua presenza…