Quando chiedo alle persone come si approcciano ai giorni di festa, in particolare a una festività importante come quella del Natale rimango spesso colpito dal fatto che molti vivano male questi momenti di convivialità.
Ma allora le famiglie felici che si ritrovano tutte insieme sotto all’albero o davanti al presepe esistono solo negli spot pubblicitari, perché sento voci contrastanti. Per molti è così: invece di vivere serenamente i giorni di festa e condividere il bello di stare insieme mi raccontano che lo stare insieme è motivo di rivalse personali e di spiacevoli incontri familiari. Michela si lamenta del fatto che deve cucinare per tutti e che nessuno le dà una mano.
Ma tu lasceresti agli altri il compito gravoso di aiutarti? Le chiedo io, lasceresti che qualcuno facesse delle cose al posto tuo o meglio mettiamola giù più oggettivamente, saresti in grado di delegare?
Michela sembra non capire all’inizio, è chiusa nella sua sofferenza di donna che si è presa in carico tutta la responsabilità gestionale e nutrizionale della celebrazione natalizia.
Poi con calma ragioniamo di come lei si sia presa in carico il tutto: non sa delegare perché inconsciamente è convinta che gli altri componenti del nucleo familiare non facciano le cose bene come le fa lei.
E chissenefrega ribatto, se qualcuno non fa gli antipasti bene come li fai tu, per una volta mangeremo meno bene ma finalmente potrai dividere il carico e non prenderlo tutto sulle tue spalle.
Poi è vero che alcune persone rivivono brutti incontri nelle feste su sfondo familiare, ma fatte alcune eccezioni di brutti ricordi, dovremmo imparare a vivere le cose con un atteggiamento più sereno e distaccato e prenderci meno sul serio.
Vivere più leggeri, farsi meno carico delle incombenze tipiche delle festività, forse programmare col giusto anticipo e non arrivare sempre col fiato alla gola potrebbero rendere i giorni di ritrovo una FESTA vera con le lettere maiuscole. Con le dovute eccezioni…