Carla ritiene che suo marito non la capisca: lui è un brav’uomo ma non comprende alcune necessità della moglie e senza malizia capita che scateni delle incomprensioni. Carla talvolta reagisce e si lamenta ma qualche volta manda giù per il quieto vivere. La domanda che mi pongo è: dove va a finire quel boccone che Carla manda giù? Nello stomaco e poi successivamente nell’intestino direte voi, fino ad essere eliminato.
Ma se per caso l’intero sistema potesse valutare come non gradito il “mandar giù” un boccone e tentasse quindi di rifiutarlo e rigettarlo cosa potremmo vedere se non un banale reflusso gastroesofageo.
Il corpo di Carla percepisce questo mandar giù certamente non come un evento positivo, lei soffre delle incomprensioni e non sapendo esattamente cosa fare, non essendo lei molto capace di esprimere il suo disagio “consegna” la risposta al corpo e somatizza sullo stomaco.
E suo marito, che fa?
Franco, marito di Carla racconta che lui ci prova ad ascoltare le esigenze di sua moglie, o meglio forse ci ha provato molte volte anni fa, ma ora fatica a comprenderle esattamente.
Lamenta di sentirsi poco apprezzato come uomo e come marito e quindi non essendo anche lui molto abile con le parole si dice che “è così che funziona” alza le spalle e va avanti.
Ma poi si lamenta di forti tensioni muscolari sulle spalle e sul collo. Esattamente nei punti dove lui porta il carico della situazione. Ed ecco un’altra somatizzazione.
Cosa accomuna questi due differenti atteggiamenti? Il fatto da rimarcare è che né Carla né Franco sanno esprimere il loro disappunto in modo corretto.
Esattamente come dice John Gray nei suoi favolosi libri: se Marte (Franco) e Venere (Carla) non comprendono il linguaggio e il vocabolario della persona che hanno accanto e non comprendono che hanno esigenze e un modo di relazionarsi completamente differenti, si creerà sempre un disagio fra i due.
E in ognuno dei due protagonisti di questa normalissima storia vi saranno un organo o un sistema che soffrono di una qualche forma di somatizzazione.