IL POTERE DELLA NOIA

È una bella sera d’estate ma non avete voglia di uscire e vi state rilassando davanti a un bel film avventuroso ambientato nel medioevo…e dopo, magari, ci sta un bel gelato.

I due protagonisti del film, che state guardando, si devono dividere e partire ciascuno alla ricerca di uomini da reclutare per costituire un nuovo grande esercito. Che servirà per battere il cattivone di turno.

Prima che le loro strade si separino convengono di ritrovarsi e unire le forze, dopo 2 settimane in un determinato punto. Uno dei due è più fortunato e arriva con i suoi uomini almeno 5 giorni prima: lì inizia la lunga attesa dell’altro esercito e gli uomini una volta sistemato l’accampamento devono solo aspettare.

 

Cinque giorni ad attendere? Da impazzire per iperattivi come siamo in questa società, una noia mortale impegnare tutto quel tempo a far nulla. Eppure, per quegli uomini tutto è normale e i giorni passano veloci, sono abituati alle lunghe attese. Noi no, noi ci annoieremmo a morte.

Eppure, la noia è essenziale: essa accende il desiderio di muoversi e di conoscere e consente momenti di importanti riflessioni.

Ebbene io quella noia l’ho vissuta, è stata mia compagna nei lunghi pomeriggi d’estate quando molti amici erano partiti e gli oratori erano deserti esattamente come recita la canzone Azzurro di Celentano.

 

Oggi credo sia raro che un bambino provi la noia, quella vera, quella che mi accompagnava, quando affacciato alla finestra che dava sui tetti vicini, guardavo il volo delle rondini e mi perdevo nelle loro evoluzioni.

Mentre cercavo di guardare sempre più in là, alla ricerca di qualche cosa da vedere all’orizzonte quasi a sfidare la curvatura della terra: sicuramente mi annoiavo, eppure se ci penso adesso quella finestra e quel cielo erano bellissimi.

 

Per noi, abituati all’orologio e ai suoi ritmi il tempo è tiranno: siamo costretti al fare. Ma dovremmo ogni tanto costringerci alla noia, al non programmare, a perderci nelle nostre fantasie, occasionalmente…