Talvolta ci troviamo di fronte al “salvadanaio”: come tante monetine inserite nel maialino di ceramica che dopo un certo periodo avranno riempito la sua capace pancia, così la nostra mente e il nostro corpo sarà pieno o affollato da stimoli di varia natura.
Ci troviamo quindi nella situazione in cui, quando il salvadanaio è troppo pieno, non ci entra neanche la più piccola delle monetine: la misura è colma.
Questa è una delle situazioni che più frequentemente mi trovo ad affrontare quando parlo con le persone: siamo un po’ come dei salvadanai pieni che vanno svuotati.
Il problema si pone non tanto e solamente nel riempimento del salvadanaio, quanto nella possibilità di svuotamento: se vi è una buona alternanza fra ciò che entra e ciò che esce riusciamo a mantenere un discreto equilibrio.
Ma se ciò che entra nel nostro organismo, non viene elaborato correttamente e poi altrettanto correttamente smaltito, come possiamo restare in salute? E ancora: ma cosa sta riempiendo il nostro organismo e cosa lo intossica?
Potremmo essere caricati da qualsiasi cosa e molte situazioni che viviamo potrebbero essere definite delle tossine: abbiamo assistito a una brutta litigata fra due colleghi d’ufficio, abbiamo mangiato troppo in fretta quel goloso tramezzino, e poi abbiamo vissuto una spiacevole sensazione di gonfiore di stomaco.
Tre avvenimenti apparentemente scollegati ma che sono in realtà assolutamente connessi fra di loro.
Prima abbiamo assistito alla litigata che ci ha messo un po’ sottosopra, abbiamo fatto una breve pausa e mangiato di corsa un tramezzino con uno stomaco sottosopra e poi pretendiamo che lui non si gonfi. Il salvadanaio era pieno e occorre un momentino per svuotarlo: dobbiamo diventare abili nell’evitare di riempirlo eccessivamente.
Magari semplicemente cambiando ufficio quando avvengono scontri…