Vi sono alcune persone che non sono davvero capaci di voltarsi a guardare verso l’uscita, perché troppo concentrati a difendere la porta di entrata del loro organismo: il numero percentuale di queste persone cresce continuamente in parallelo all’aumento degli stressors.
Gli stressors sono tutti gli eventi avversi, tutte le difficoltà della vita che ci mettono a dura prova e per le quali talvolta riteniamo di non avere soluzione.
Hanno lo sguardo bloccato in avanti, queste persone, sono così terrorizzate dalla vita che devono sempre guardare in direzione del probabile imminente pericolo. E non vedono altro, se chiedi loro una visione più ampia, di maggior respiro, non sono proprio capaci di offrirla.
Non è che non vogliono, non sono capaci, non sono più abituate a vedere il mondo a trecentosessanta gradi.
Con queste delicate persone ci vuole una pazienza infinita, sono state troppo abituate al malessere, alla malattia, hanno probabilmente assunto troppi farmaci che invece che liberarle dal fardello, hanno temporaneamente alleviato il disturbo, spostandolo però su strati profondi e non liberandolo all’esterno.
Queste persone vanno innanzitutto tranquillizzate, si deve togliere loro le infinite paure di cui si sono nutrite fino a quel momento: operazione di non poco conto e costellata da difficoltà.