Quando uno stato di malessere è presente da molto tempo vi sono due condizioni da valutare: la prima è che evidentemente non si è riusciti a trovare un rimedio efficace altrimenti la problematica si sarebbe risolta. La seconda, che ad ogni tentativo fallito il malessere si è fortificato o meglio il corpo/mente non si è sentito correttamente trattato e ha sviluppato nuove strategie.
Avete presente i cartoni animati di Gatto Silvestro? Quando il gigantesco cane, suo acerrimo nemico, gli dà una botta in testa, a Gatto Silvestro viene un bel bernoccolo. Ma se lui tenta di schiacciarlo, nello stesso istante il bernoccolo esce da un’altra parte. Così funziona nelle malattie croniche: esse nascono dai numerosi tentativi di schiacciare il bernoccolo, cioè la situazione iniziale non è stata guarita ma ributtata dentro.
Quindi il corpo si organizza e struttura delle difese come se dovesse costruire una fortezza, un castello, che deve resistere agli attacchi dei nemici: fra una scaramuccia e l’altra (ogni successivo tentativo di cura che non va a buon fine) abbiamo tutto il tempo per scavare non uno, bensì cinque fossati concentrici intorno al villaggio e innalzare muri compatti. Ad ogni attacco ci sentiamo più sguarniti e quindi rinforziamo le difese.
Quando si presenta una persona con una malattia cronica, cioè presente da tanti mesi o anni ci troviamo come davanti a una fortezza super difesa da espugnare.
Un bel compito non c’è che dire, la famosa “ardua “impresa.