STRATEGIE DI ATTACCO

Quando ci troviamo di fronte a persone che soffrono da tanto tempo siamo davanti a vere e proprie fortezze con molte linee di difesa attive. Questo succede perché le persone con problematiche croniche, vedendo che i loro disagi non trovano facile soluzione un po’ si irrigidiscono e si difendono.

Per avere ragione di tali imponenti difese, disponiamo di almeno tre differenti strategie di attacco: la prima è un lungo assedio. Mah…difficilmente proponibile. Prima di noi quel castello ha sopportato altri assedi senza particolari problemi. Risultati incerti o troppo dilatati nel tempo, scarsa probabilità di successo. Ci hanno provato molti altri prima di noi.

La seconda strategia è un attacco frontale con un massiccio dispiegamento di forze: tanti prodotti o tanti diversi interventi terapeutici. Risultato incerto: probabilmente molto bene all’inizio, molto male poi.

La terza soluzione è quella che certamente richiede il maggior impegno strategico: si tratta di studiare una via segreta di entrata, una via secondaria da cui accedere all’interno delle mura. Questa terza soluzione richiede scaltrezza e pazienza, un’attenta valutazione del terreno e la capacità di trovare soluzioni alternative.

In ambito medico questo vuol dire non attaccare il sintomo principale sempre e subito, ma andare a vedere quale sintomo o situazione importante era presente prima di quella attuale. In buona sostanza la famosa visione a 360 gradi che ci consenta di valutare la vera fonte dei nostri guai e non solamente quello che ci si pianta davanti agli occhi.