TIRARE LE SOMME

Non ne posso più di arrivare agli ultimi giorni dell’anno e pensare che devo pensare…all’anno appena trascorso, a fare un bilancio delle cose, faccio già bilanci tutto l’anno.

Questo è quello che mi ha confidato Mario pochi giorni fa: guarda che nessuno ti obbliga a fare bilanci della tua vita, se non vuoi farli non farli… non è sempre piacevole ripensare a tutto quello che si è vissuto perché inevitabilmente possono tornare alla mente eventi spiacevoli, tuttavia capire dovrebbe servire a migliorarsi.

E capire in profondità aiuta nella programmazione dei propri obiettivi futuri.

La programmazione, è vero, può stancare ma è spesso necessaria e dovrebbe diventare una sana abitudine, prendiamola come una specie di anticamera del sognare perché richiede immaginazione.

Potrebbe essere piacevole immaginare come saremo e cosa faremo nei prossimi mesi e con chi potremmo incontrarci e argomentare, chi potrebbe portarci buone notizie e farci crescere in comprensione e saggezza.

Allora ho chiesto a Mario di fare un piccolo esercizio di immaginazione e di pensarsi fra 6 mesi, di visualizzarsi tra 6 mesi: come ti immagini fra 6 mesi, felice o preoccupato, vincente o in crisi?

Mario mi guarda in modo interrogativo ed esclama che questo esercizio per lui è molto difficile perché a malapena riesce a pensare chi e cosa sarà nella prossima settimana.

Non è l’agenda che programma la tua vita, gli rispondo, sei tu che lo fai, non devi visualizzarti dentro agli impegni dovresti cercare di visualizzare se quella che stai vedendo, cioè tu fra 6 mesi, è una persona felice oppure no, se ti percepisci come vincente o come perdente.

Programmare richiede pause di relax e riflessione: ti devi prendere un momento per ragionare, un momento di calma e ripensamento per fermarti a riflettere.

Quindi programmare sì, ma senza stress!