Quando ci accaniamo nella risoluzione di un problema e la soluzione attesa non arriva, è buona norma mollare il colpo, fare un bel respiro, distrarsi un attimo.
Solo rilassandosi un momento il cervello molla la tensione ed è in grado di escogitare nuove soluzioni: sotto stress, a meno che il pericolo non sia imminente, si ragiona male.
Dobbiamo cercare di osservare la realtà da diverse angolazioni in particolar modo quando una situazione non si risolve: anche nel campo della salute dovremmo attivare il pensiero laterale. Come ci insegna Edward De Bono nei suoi scritti all’interno dei quali spiega l’affascinante teoria dei “sei cappelli per pensare”.
Nelle sue osservazioni sul pensiero laterale lui sostiene che per essere capaci di affrontare correttamente le sfide della vita si debba osservare il mondo da differenti angolazioni.
Questo è reso possibile grazie al cambio di colore di ognuno dei sei cappelli per pensare: ad ogni colore corrisponde un importante cambio di prospettiva, che ci consente una visione di insieme più efficace.
La soluzione di un problema spesso arriva quando lo vediamo sotto una luce differente oppure quando lasciamo perdere per un istante e ci concediamo un breve momento di ponderazione.
Così dobbiamo comportarci anche nei confronti delle malattie: essere logici, rigorosi ma creativi, sempre pronti a pensarle in modo differente e rivolgerci alla semplicità. Perché spesso i problemi complessi hanno soluzioni semplici: questo è il motivo per il quale, ad esempio, alcuni ricercatori affidavano complesse soluzioni aziendali alla genuinità dei bambini.
Molto spesso, più semplice è meglio che più complesso. Anche nell’affrontare i nostri malesseri.