Federico stava portando avanti un programma di riabilitazione del suo disastrato intestino che faticosamente andava migliorando. Sapeva che sarebbe stato preferibile non irritare ulteriormente le sue delicate mucose ma purtroppo un brutto diverbio che proprio non ci voleva ha rimesso ulteriormente in crisi il suo sofferente organo.
Il suo intestino è peggiorato di colpo e lui ci è rimasto molto male: è un po’ come quando si è vicini alla cima della montagna, stanchi per il lungo cammino e desiderosi di riposarsi che improvvisamente si scatena un temporale e ci tocca cercare un riparo, se non addirittura ritornare alla base.
Apparentemente nulla di grave, si aspetta, ci si rialza e si torna a salire; questo almeno nel pensiero comune.
Ma nell’alpinista stanco e inesperto questo contrattempo potrebbe far venire il desiderio di lasciarsi scender più in basso. Federico era molto sconfortato da questo avvenimento, era convinto che questa ennesima rivolta del suo intestino fosse il segnale della completa disfatta.
C’è voluto un po’ di tempo e di pazienza per fargli comprendere che quando il momento è delicato si deve essere attenti alle soluzioni intraprese, a non cadere nei tranelli relazionali e a non perdersi d’animo. Con pazienza e continuando lo schema di benessere a lui assegnato, il suo sofferente organo è tornato al miglioramento.
Federico ha capito che i risultati che aveva ottenuto e che pensava di aver perduto, erano in realtà ben custoditi in apposite “cassette di sicurezza” corporee.