È sempre quella la domanda che emerge durante molte delle mie visite: chi è il vero autore delle sofferenze? E l’altra domanda importante: quali sono i ruoli che vengono interpretati dai vari attori delle saghe familiari che mi capita di osservare?
In linea di massima difficile trovare il vero carnefice e la vera vittima se non in casi particolari: come quando si parla di crisi di coppia, si sa che solitamente parliamo di cinquanta e cinquanta.
Fatte cioè le debite proporzioni, almeno nelle crisi di coppia, la responsabilità è da dividere equamente fra i partecipanti (come già detto non è sempre così e le percentuali di “colpevolezza” possono variare parecchio).
Ma allora esistono davvero i carnefici e le vittime cento per cento? Sicuramente sì ma sono un numero certamente minore della totalità delle situazioni classiche di conflitti fra persone che vedo quotidianamente.
Ma quello che è più intrigante è la situazione a volte in cui la vittima assume un comportamento che fa ipotizzare un carnefice diciamo “nascosto” quasi come un lupo travestito da agnello.
Sono situazioni particolari ma non così rare da vedere: in questi casi c’è un intrigo quasi poliziesco come succede a Giulia quando parla di sua madre e la dipinge come la peggior mamma del mondo e poi però si tradisce con alcune affermazioni che fanno sorgere dei dubbi.
Sta a vedere che magari è proprio la mamma dipinta come un carnefice, che diventa parzialmente vittima…