Terapie
In che cosa consiste la Terapia che il Dott. F. Ghigi prevede e prescrive per trattare e curare i vari sintomi?
Anamnesi
La prima parte della Visita è l’anamnesi.
E’ indispensabile un’anamnesi accurata grazie ad una approfondita serie di domande, mirate a capire quali siano i sintomi, poste dal Medico al Paziente a cui segue un altrettanto accurato livello di ascolto da parte del Medico delle risposte, per arrivare al 2° livello di anamnesi che è stato elaborato in anni di studio e di ricerca e che viene eseguito con alcune apparecchiature assolutamente non invasive che sono state create per approfondire la lettura iniziale.
Tali apparecchiature servono per determinare lo stato di infiammazione dei tessuti e la capacità globale di risposta dell’organismo e dopo aver valutato eventuali esami del sangue o strumentali in possesso del paziente, si passa direttamente alla visita vera e propria. Lo stesso test strumentale ci dona anche un’ampia visione dello stato di stress mentale della persona in esame.
La prima fase è di solito una fase di ascolto, durante la quale il paziente espone le sue preoccupazioni ed i suoi problemi. Andranno prese in considerazione tutte le possibili variabili con particolare interesse per l’equilibrio emozionale, microbiologico e per le patologie organiche.
Sì, anche microbiologico: nel corso degli anni abbiamo posto una particolare attenzione a tale aspetto, che sta riscuotendo in campo internazionale un grande interesse; conviviamo quotidianamente con miliardi di silenziosi ed invisibili abitanti, con i quali interagiamo con un processo che nelle giuste condizioni è definito di “simbiosi”.
Vi è un continuo flusso di informazioni e metaboliti fra noi ed i nostri batteri; in particolare condizioni, tale scambio si può alterare, ed essere fonte di disagi, anche psicologici e comportamentali.
Il ruolo delle emozioni croniche è fondamentale per chi si interessa di desomatizzazione e la prevalenza di determinati aspetti può orientarmi nella scelta della corretta terapia.
Tempi e modi
Proprio di questo si tratta quando parliamo di schemi di desomatizzazione: individuare il “protocollo” terapeutico specifico ed appropriato per la persona in visita. Nel tempo abbiamo avuto modo di notare che i prodotti di desomatizzazione si associano validamente con terapie già in essere, non si sovrappongono, semplicemente lavorano su di un differente registro.
La prima visita dura in media un’ora e rappresenta un importante momento per decidere la corretta strategia terapeutica. Tuttavia è dalla seconda visita che si può valutare la risposta alla terapia e riaggiustare eventualmente il tiro. La seconda visita di solito avviene dopo 1 o 2 mesi dalla prima, mentre le visite successive vengono concordate di volta in volta e dipendono esclusivamente dalla cronicizzazione dei problemi di salute.
Una persona che soffre da molto tempo dovrà essere curata più a lungo, pertanto nei casi più cronicizzati possono essere necessari più di un consulto per raggiungere una terapia e dei risultati soddisfacenti. Ecco perché per ottenere una vera guarigione può essere necessario del tempo.
Molte persone si stupiscono del tempo che viene dedicato durante la visita a valutare gli aspetti emozionali. Non siamo stati abituati a pensare che un comportamento sbagliato possa portarci dei disturbi.
Il caso della persona che si sente il peso del mondo sulle spalle: dopo mesi od anni di queste tensioni essa sviluppa quasi inesorabilmente una forte concentrazione dello stress in quel luogo con dolori cronici, attacchi di cervicalgia, formicolii alle mani, calo della forza eccetera eccetera. Tutto questo senza aver fatto sforzi od aver subito traumi particolari.
Con questa persona dovremo chiarire che il disturbo si esprime sulle articolazioni ma parte da ben altre situazioni. Parte proprio da quella sensazione di sentire “il mondo sulle proprie spalle” che vissuta giorno dopo giorno porta alle mille tensioni muscolari che inavvertitamente costruiamo e che nel tempo altera e modifica le strutture osteoarticolari.
Questa è la vera Somatizzazione: una fonte di stress emotivo o di relazione con gli altri che non riusciamo più a tollerare. Per cui tutta la rabbia ed il rancore che proviamo nei confronti di una persona o di una situazione si “somatizzano” nel fegato o sulle vie biliari (rabbia e rancore sono due emozioni tipicamente riferite al fegato).



La gestione della terapia
Si deve essere scrupolosi nella gestione della terapia di Desomatizzazione, poiché lì sta il segreto del successo e qualora vi siano dei dubbi si dovrà sempre discutere col terapeuta, l’andamento della terapia stessa.
Sarebbe buona norma, nel periodo che intercorre fra una visita e la successiva, annotare mentalmente o su di un taccuino le proprie impressioni sull’andamento dei sintomi. Troppo spesso mi capita di vedere pazienti che affermano di sentirsi bene ma non riescono a capire il perché.
Quando si comincia a star meglio è facile dimenticare o rimuovere il periodo di malessere: un controllo regolare dell’andamento dei sintomi è fondamentale per la consapevolezza di guarigione.
L’eliminazione tossica o alta “detossinizzazione”
Ricordo che similmente ad altre terapie con prodotti naturali, all’inizio del percorso vi può essere un breve periodo in cui alcuni sintomi possono andare incontro a modificazione.
Di solito questa fase prende poco tempo e rappresenta per me un sicuro segno di efficacia della terapia da una parte e di forte reattività del paziente dall’altra parte. Se i sintomi di eliminazione tossinica tipici di queste prime fasi fossero particolarmente fastidiosi si deve immediatamente informare il terapeuta.
Molte persone non si accorgono di questa fase perché può essere molto breve e quindi acquisiscono immediato benessere.
Posologia ovvero il dosaggio
Anche individuare il giusto dosaggio può richiedere più di un aggiustamento in corso d’opera.
Le persone hanno reattività spesso molto differenti.
Un dosaggio molto valido per un paziente potrebbe essere eccessivo o troppo basso per un altro.
Risulta difficile stabilire in partenza il tipo di reattività, ecco perchè richiedo la piena collaborazione della persona che viene in visita.
Autovalutazione
Imparare a riconoscere i segnali di cambiamento rappresenta il primo elemento per raggiungere il benessere. La società attuale è dominata da due elementi patologici che sono poi le due facce della stessa medaglia: le forme ansioso-depressive in tutte le loro manifestazioni (anche quelle più subdole) e le Malattie Autoimmunitarie.
In queste situazioni la persona è portata a pensare in “negativo”: dobbiamo trasformarla in un essere umano a contenuto positivo.
La presa di coscienza ovvero le persone cambiano atteggiamento e modo di pensare durante una terapia di Desomatizzazione
Molto spesso ho osservato che le persone riconoscono i propri disagi dopo un po’ di tempo.
Spessissimo mi sento dire: “ricordo le parole che mi diceva un anno fa. Lei mi diceva che io ero stressata/o ma non capivo quella situazione. Solo adesso a distanza di tempo riconosco che dovevo essere davvero così…”
Meraviglioso e sempre mi riempie di stupore è il vedere come le persone cambiano durante queste terapie. Cambia il modo di agire e di pensare soprattutto nelle piccole cose quotidiane: un atteggiamento o un modo di comportarsi con gli altri che si modifica e migliora, sono segnali di grande reattività. “ Prima della terapia, in una situazione come quella che ho vissuto, mi sarei comportato/a così. Oggi invece ho reagito in maniera differente”
Leggere i miglioramenti
Molte persone sono purtroppo abituate a vedere il “bicchiere mezzo vuoto” e sono incastrate all’interno di sintomi molto debilitanti ai quali, si potrebbe dire, il loro Sistema Nervoso si sia adattato.
E’ così: ci adattiamo alla malattia, spesso è l’unica strada che ci rimane quando non troviamo la giusta cura ai nostri malesseri.
Nel corso di una terapia di Desomatizzazione dovremmo imparare a leggere i segnali di miglioramento e se non siamo sicuri di ricordarli sarebbe buona cosa annotarli, scriverli o salvarli sul cellulare.
Lo ripeto: troppo spesso le persone dimenticano quale fosse il loro comportamento e lo stato d’animo di quando stavano male.
Il futuro
Sono costantemente impegnato, con l’aiuto di colleghi che collaborano al mio progetto, nello sviluppo di protocolli terapeutici sempre più raffinati ed efficaci e veloci nel meccanismo di azione.
Nel frattempo, visto che la ricerca non si ferma, sto studiando anche nuove formule. E’ il mio contributo al miglioramento della salute delle persone